Correva il 1987 un'anno importante per l'Alfa Romeo, un'anno in cui piu' o meno consapevolmente la fabbrica italiana auto di Torino, ne decretava l'inizio della fine.
Dalla matita di Pininfarina nasce lei, piu' o meno consapevolmente destinata ad essere quella marcata linea di confine tra quello che era Alfa Romeo e quello che non lo era piu'.
Noi adolescenti dell'epoca, cresciuti a pane e Alfa Romeo perche' figli di padri Alfisti per tradizione e con la A maiuscola, noi che non avevamo capito il perche' l'Alfa Romeo piu' moderna e avveniristica mai vista fino a quel momento, la 90, aveva chiuso prematuramente la sua carriera, nella tempesta ormonale dei nostri 13 anni, nei concessionari ammiravamo tra le 75 Twin Spark e le 33 Quadrifoglio verde, quella che ancora oggi, dopo 23 anni, e' semplicemente la berlina piu' bella, affascinante e sportiva di tutti i tempi, quella che sulla copertina di 4R del mese di ottobre, appare a ruote fumanti quasi voglia divorare l'asfalto.
Non ci facemmo all'epoca troppe domande, le nostre cognizioni sul sistema transaxle da una parte, e sul progetto "tipo 4" dall'altra, dovevano ancora arrivare, qualcuno ci diceva che era sorella della Thema e della Croma, ma noi rispondevamo che non ci somigliava per niente; successivamente eravamo sempre piu' convinti di aver ragione, perche' una Thema "S" sulle strade Americane non l'abbiamo mai vista, perche' pensavamo a quanto sarebbe stata grottesca una Thema con appendici aerodinamiche degne di una supersportiva, invece Lei, anche cosi' vestita, era tremendamente bella.
Nei primi anni 90 leggevamo su Quattroruote che Lei, con i suoi oltre 240 km/h era la berlina "duemila" piu' veloce del mondo, ed eravamo cresciuti, iniziavamo a conoscere la storia e la tecnica della casa del Biscione, e la tempesta ormonale si era attenuata, avevamo quasi l'eta' della ragione per comprendere che Lei, in fin dei conti, forse non era un'Alfa Romeo, ma stranamente, continuavamo a non porci la domanda.
Quando avemmo l'eta' per metterci alla guida, eravamo ormai dei veri esperti, sapevamo che la neonata 155 non aveva nulla a che vedere con il glorioso passato e con le tradizioni dell'Alfa Romeo, e avemmo la percezione che tutto, ma veramente tutto era finito, e che quella marcata linea di confine era stata varcata del tutto.
Noi abbiamo scelto, forse in modo irrazionale, di rimanere un passo indietro a quel confine, perche' noi, della 164, eravamo gia' perdutamente innamorati.
Armando Mozzi.
Fonte Aroc Alfissima